Il gruppo studia da anni i meccanismi della funzione e disfunzione endoteliale in relazione alle situazioni fisiopatologiche quali la sindrome metabolica, l’insulino-resistenza, l’iperglicemia e l’uremia.
Particolare attenzione è stata rivolta verso la comprensione delle potenziali relazioni meccanicistiche tra le alterazioni delle funzioni endoteliali e la degenerazione ateromatosa del vaso.
In particolare, rispetto alle complicanze vascolari dell’iperglicemia il gruppo ha perfezionato protocolli sperimentali su colture di cellule endoteliali ottenute da cordone ombelicale di donne diabetiche, proponendo quindi un innovativo modello in base al quale studiare le relazioni tra iperglicemia cronica e modificazioni epigenetiche, alla base della memoria metabolica.
Relativamente alla problematica dell’insulino-resistenza sono in studio modelli in vitro di cellule endoteliali caratterizzate per mutazioni geniche puntiformi (TRIB3, ENPP1, GRB14, DDAH2, ecc) potenzialmente implicate nell’instaurarsi dell’insulino-resistenza e correlate in vivo a disordini cardiovascolari.
Un altro filone scientifico di interesse del gruppo consiste nello studio della relazione tra uremia e complicanze vascolari. Da anni, infatti, il gruppo studia la biodisponibilità vascolare dell’Ossido di Azoto (NO) nella condizione di uremia cronica. In particolare durante l’ultimo anno la sperimentazione è stata focalizzata sul ruolo dell’NO nella risposta vascolare a molecole di impiego nell’iperparatiroidismo, quali gli agonisti del Calcium Sensing Receptor (CaSR). Lo studio in vitro supporta, con evidenze meccanicistiche legate alla biodisponibilità dell’NO, le osservazioni in vivo (modelli animale e uomo) relative ad un potenziale effetto protettivo di tali farmaci sulla perdita delle funzioni vasali.
Durante il 2012, inoltre, è stato pubblicato con successo lo studio che per la prima volta mette in luce in un modello di cellule endoteliali coltivate in vitro il ruolo anti-infiammatorio dei carotenoidi, mediato dalla biodisponibilità vascolare dell’NO.
Nello stesso periodo è stato pubblicato su Cell Death and Disease, uno studio sul ruolo dei tiazolidinedioni nella modulazione delle funzioni metaboliche e neuro-cognitive in un modello murino triplo transgenico (3xTG) di degenerazione cognitiva (assimilabile alla malattia di Alzheimer). Ciò denota un interesse del gruppo verso il ruolo dell’insulino-resistenza e dismetabolismo del glucosio nello sviluppo dei disordini cognitivi.
Nel corso dell’ultimo anno, inoltre, si è consolidato l’interesse verso lo studio del modello di cellule staminali ottenute da
liquido amniotico umano (AFCs). Tale studio si colloca nell’ambito delle attività del Gruppo StemTeCh (Coordinato dalla Prof.ssa Assunta Pandolfi) che è costituito da numerose UO afferenti all’Università Gabriele d’Annunzio e alla vicina Università di Teramo.
In particolare, l’UO coordinata dalla Prof.ssa Pandolfi si sta focalizzando sulla caratterizzazione di nuovi meccanismi molecolari che in tale modello cellulare possono essere implicati nel differenziamento osteogenico. Molto di recente, inoltre, l’UO si è focalizzata sullo sviluppo di cellule pluripotenti indotte (iPS) derivate da hAFCs.
Particolare attenzione è stata rivolta verso la comprensione delle potenziali relazioni meccanicistiche tra le alterazioni delle funzioni endoteliali e la degenerazione ateromatosa del vaso.
In particolare, rispetto alle complicanze vascolari dell’iperglicemia il gruppo ha perfezionato protocolli sperimentali su colture di cellule endoteliali ottenute da cordone ombelicale di donne diabetiche, proponendo quindi un innovativo modello in base al quale studiare le relazioni tra iperglicemia cronica e modificazioni epigenetiche, alla base della memoria metabolica.
Relativamente alla problematica dell’insulino-resistenza sono in studio modelli in vitro di cellule endoteliali caratterizzate per mutazioni geniche puntiformi (TRIB3, ENPP1, GRB14, DDAH2, ecc) potenzialmente implicate nell’instaurarsi dell’insulino-resistenza e correlate in vivo a disordini cardiovascolari.
Un altro filone scientifico di interesse del gruppo consiste nello studio della relazione tra uremia e complicanze vascolari. Da anni, infatti, il gruppo studia la biodisponibilità vascolare dell’Ossido di Azoto (NO) nella condizione di uremia cronica. In particolare durante l’ultimo anno la sperimentazione è stata focalizzata sul ruolo dell’NO nella risposta vascolare a molecole di impiego nell’iperparatiroidismo, quali gli agonisti del Calcium Sensing Receptor (CaSR). Lo studio in vitro supporta, con evidenze meccanicistiche legate alla biodisponibilità dell’NO, le osservazioni in vivo (modelli animale e uomo) relative ad un potenziale effetto protettivo di tali farmaci sulla perdita delle funzioni vasali.
Durante il 2012, inoltre, è stato pubblicato con successo lo studio che per la prima volta mette in luce in un modello di cellule endoteliali coltivate in vitro il ruolo anti-infiammatorio dei carotenoidi, mediato dalla biodisponibilità vascolare dell’NO.
Nello stesso periodo è stato pubblicato su Cell Death and Disease, uno studio sul ruolo dei tiazolidinedioni nella modulazione delle funzioni metaboliche e neuro-cognitive in un modello murino triplo transgenico (3xTG) di degenerazione cognitiva (assimilabile alla malattia di Alzheimer). Ciò denota un interesse del gruppo verso il ruolo dell’insulino-resistenza e dismetabolismo del glucosio nello sviluppo dei disordini cognitivi.
Nel corso dell’ultimo anno, inoltre, si è consolidato l’interesse verso lo studio del modello di cellule staminali ottenute da
liquido amniotico umano (AFCs). Tale studio si colloca nell’ambito delle attività del Gruppo StemTeCh (Coordinato dalla Prof.ssa Assunta Pandolfi) che è costituito da numerose UO afferenti all’Università Gabriele d’Annunzio e alla vicina Università di Teramo.
In particolare, l’UO coordinata dalla Prof.ssa Pandolfi si sta focalizzando sulla caratterizzazione di nuovi meccanismi molecolari che in tale modello cellulare possono essere implicati nel differenziamento osteogenico. Molto di recente, inoltre, l’UO si è focalizzata sullo sviluppo di cellule pluripotenti indotte (iPS) derivate da hAFCs.